- perché stare avanti è sbagliato?
- perché premere sul gambetto è sbagliato?
- se bisogna stare sempre avanti, perché gli atleti sembrano sempre arretrati?
- ma allora, come bisogna stare sugli sci?
- GUARDA IL VIDEO >>
Se sei uno sciatore avrai sicuramente maturato la convinzione che per sciare bene bisogna “stare avanti” e che l’assetto arretrato sugli sci è uno degli errori più comuni e più penalizzanti. Ma se ti dicessi che solo una piccola frazione dei miei allievi scia arretrata e che al contrario, la maggior parte di loro scia stando troppo avanti? Probabilmente mi prenderesti per pazzo, ma in realtà non sto assolutamente scherzando e in questo articolo voglio dimostrarti che, se sei uno sciatore di livello intermedio o avanzato, smettere di pensare di stare sempre avanti può darti immediati benefici, migliorando soprattutto la conduzione sugli sci.
Lo stesso vale per il consiglio di “premere sul gambetto dello scarpone“, una vera e propria disgrazia per chi lo ha davvero preso alla lettera e ha acquisito l’abitudine di sciare sbilanciato in avanti, affidandosi al gambetto dello scarpone per mantenere l’equilibrio.
Perché stare avanti è sbagliato?
Sciare con un assetto arretrato è un difetto tipico, è vero. ma solo degli sciatori principianti. La maggior parte degli sciatori intermedi e avanzati non presentano questo problema, e anzi assumono facilmente un assetto sbilanciato in avanti, assetto che come vedremo è molto comodo e tutto sommato facile da mantenere e da gestire. Ma purtroppo è un assetto sbagliato, perché se sciamo sbilanciati in avanti stiamo caricando lo sci in spatola, mantenendo le code scariche. Se la coda dello sci è scarica non riuscirà a conficcarsi efficacemente nella neve, e sbanderà molto facilmente, soprattutto a fine curva quando andiamo verso una pendenza decrescente, con conseguente decelerazione, situazione nella quale le forze di inerzia ci porteranno naturalmente a sbilanciarci in avanti.
Le code che sbandano a fine curva determinano un’ulteriore frenata, con un ulteriore sbilanciamento in avanti. Lo sci in questo modo non accelera (o meglio, decelera troppo), e la sciata non è quindi efficace. Nel corto raggio, le code che sbandano oltre ad essere brutte da vedere (sono un errore di per sé) impediranno allo sci di accelerare, e quindi impediranno una sufficiente traslazione laterale, limiteranno l’ampiezza del corridoio all’interno del quale stiamo eseguendo le curve, e in ultima analisi produrranno il cosiddetto “effetto tergicristallo” tanto temuto da chi vuole eseguire un buon corto raggio.
Perché premere sul gambetto è sbagliato?
Premere sul gambetto non è sbagliato di per sé: il gambetto è lì per un motivo e quindi è opportuno utilizzarlo. Tuttavia, pensare SOLO a premere sul gambetto ci porterà a commettere almeno due errori.
In primis, ci farà dimenticare di quello che succede sotto ai nostri piedi. Per mantenere una buona centralità dobbiamo caricare lo sci più o meno al centro, e per farlo dobbiamo sentire la pressione sotto al piede, non sul gambetto. Il gambetto dello scarpone è utile, ma secondario alla pianta del piede. È dunque molto più importante focalizzare l’attenzione su ciò che accade sotto al piede, cercando di concentrare le forze e quindi le pressioni nella zona dell’avampiede, piuttosto che concentrarsi sulle pressioni che agiscono sulle nostre tibie. Il gambetto è importante perché ci consente di caricare la spatola e la coda dello sci, e soprattutto per recuperare la centralità quando la perdiamo. Ma queste sono tutte cose che avvengono in modo quasi inconscio: la parte “conscia” della sciata è bene concentrarla su ciò che accade sulla pianta del piede, perché è quello il punto di contatto fondamentale che abbiamo con lo sci.
In secondo luogo, ci farà sciare con un assetto troppo sbilanciato in avanti, con tutti i problemi che ho già spiegato nel paragrafo precedente.
Se bisogna stare sempre avanti, perché gli atleti sembrano sempre arretrati?
La prossima volta che guarderai una gara di Coppa del Mondo, ti invito a far caso all’assetto degli sciatori. Scoprirai che moltissimi sciano in modo vistosamente arretrato, e che durante una discesa perdono l’equilibrio arretrando vistosamente in più occasioni, arretramenti che necessitano di correzioni molto evidenti, non raramente molto acrobatiche e spettacolari. Se fosse così importante stare sempre avanti ovviamente questo non succederebbe, anche perché come ho spiegato in precedenza, stare sempre avanti è una posizione “comoda”.
Ti ricordi la sciata di grandissimi campioni come Alberto Tomba, Bode Miller, Marcel Hirscher? Ricordi qual era uno dei loro “difetti”? Esattamente… Sciavano arretrati. Ciò nonostante li annoveriamo (a ragione) tra i più grandi campioni della storia dello sci.
Qui sotto ti mostro un paio di immagini di istruttori nazionali in azione. Se stare in avanti fosse così importante, perché durante queste dimostrazioni sono evidentemente arretrati?


Il motivo è che per far funzionare lo sci, durante la curva bisogna modificare il proprio assetto, spostandosi in continuazione avanti e indietro. C’è chi lo fa in modo meno vistoso, sembrando sempre perfettamente centrale, e c’è chi lo fa in modo più vistoso, arretrando decisamente a fine curva. Ne ho parlato in un altro aerticolo, quello sulla centralità dinamica.
ma allora, come bisogna stare sugli sci?
Il mio consiglio, se sei un “premitore di gambetto”, è quello di smetterla di focalizzare la tua attenzione sulle tibie, cercando di sentire la pressione in quella zona, e iniziare a sentire quello che succede sotto i piedi, in particolare nella zona dell’avampiede, in corrispondenza del primo metatarso ovvero nei pressi della “palla” del piede, quella zona immediatamente dietro l’alluce. È qui che devi sentire che si scaricano le forze che si generano in curva. Se carichi lo sci in quel punto, lo sci scorrerà meglio e perderai meno velocità in curva, rispetto a caricarlo in spatola, cosa che avviene se premi sul gambetto.
0 commenti