ANGOLO DI RAMPA E ANGOLO DELTA DEGLI ATTACCHI

Come tutti avrete notato gli attacchi non sono fissati direttamente sullo sci, bensì vengono montati su una piastra, che funge da spessore e che distanzia quindi l’attacco dalla superficie dello sci. Lo stesso attacco contiene degli elementi che fungono da spessore, che fanno si che lo scarpone non sia direttamente a contatto con la piastra ma che sia in realtà leggermente sopraelevato.

Tali spessori possono (e di base lo sono) essere di differente altezza sul puntale e sulla talloniera, di conseguenza quando lo scarpone è fissato sull’attacco la sua punta si trova ad essere più in basso rispetto al tacco. Si viene dunque a creare un angolo tra il piano della suola dello scarpone e il piano della superficie dello sci, che prende il nome di “angolo delta” (delta angle in inglese). Questo angolo viene spesso confuso con l’angolo di rampa (ramp angle), un angolo simile ma differente, perché fa riferimento alla zeppa dello scarpone, e non alla superficie di appoggio dell’attacco. Nell’immagine qui sotto, l’angolo di rampa è quello formato dalla linea rossa continua e da quella tratteggiata (subito sotto la scritta “HEAD”): la linea tratteggiata rappresenta la base sulla quale è appoggiato il piede, ovvero la superficie della zeppa di plastica presente all’interno dello scarpone, che ha il tacco rialzato rispetto alla punta.

L’angolo delta è quindi quell’angolo formato dalla superficie dello sci e dalla linea che collega i punti di appoggio della punta e del tacco dello scarpone, sull’attacco. Per semplificare la misurazione e per rendere il concetto più facile da comprendere, molti preferiscono ragionare in termini di millimetri, piuttosto che di gradi, indicando come angolo delta la differenza di quota tra la superficie di contatto del tallone e della punta. L’angolo delta è in genere positivo, il che significa che il tacco dello scarpone è leggermente più alto rispetto alla punta.

Come SI MISURA l’angolo delta?

La misurazione dell’angolo delta si può semplicemente effettuare con l’ausilio di un calibro. Per prima cosa bisogna identificare le superfici di contatto della punta e del tacco dello scarpone sul puntale e sulla talloniera, rispettivamente. Sul puntale, praticamente tutti gli attacchi possiedono una striscia di materiale di colore diverso, che facilita la fuoriuscita laterale dello scarpone in caso di caduta. Una volta identificata, bisogna semplicemente misurare la distanza tra questa superficie e la soletta dello sci.

Per quanto riguarda la talloniera è ancora più semplice, perché è immediato identificare quale sia la superficie di appoggio del tacco dello scarpone. Anche in questo caso bisognerà misurare la distanza tra tale superficie e la soletta dello sci.

La differenza tra queste due misurazioni (le due freccie rosse dell’immagine qui sopra) ci darà una indicazione di quale sia l’angolo delta. Come accennato in precedenza, ciò che abbiamo misurato non è un angolo, ma una misura di lunghezza, in mm, che tuttavia risulta essere direttamente correlata con l’angolo delta.

Come influisce sul comportamento dello sci?

L’angolo delta agisce sul nostro assetto antero-posteriore, alterando in modo significativo la nostra capacità di caricare lo sci in spatola e in coda.

Capire quanto spiegherò in questo paragrafo non è semplicissimo, perché controintuitivo. Ad una prima analisi, infatti, uno potrebbe essere portato a credere che aumentando l’angolo delta, ovvero aumentando l’altezza della talloniera, lo sciatore si trovi ad essere più proiettato in avanti, in un certo senso quasi sbilanciato in avanti. Questo potrebbe far pensare ad una maggiore facilità, per lo sciatore, a mantenere la centralità, perché in genere l’errore che si tende a fare è quello di sciare arretrati. A parte il fatto che questo non è vero, perché uno degli errori che più spesso mi trovo a correggere è una posizione troppo avanzata, ma di questo parleremo in altra sede, comunque in questo caso è esattamente il contrario: un angolo delta troppo pronunciato porta lo sciatore ad arretrare in modo eccessivo a fine curva, per due motivi.

Il primo riguarda l’assetto che un angolo delta molto pronunciato costringe ad assumere. Se aumento l’inclinazione dello scarpone, sposterò in avanti il baricentro dello sciatore. Per recuperare la centralità, l’unica cosa che può fare lo sciatore è quella di flettere il ginocchio, per spostare indietro il bacino. Lo sciatore si troverà quindi ad avere una postura con l’angolo del ginocchio più chiuso, il sedere più basso, con conseguente carico aumentato sui quadricipiti, che si affaticheranno prima e che tenderanno più facilmente a cedere, portando il sedere troppo in basso e indietro, e di fatto facendo arretrare eccessivamente lo sciatore.

Inoltre, un angolo delta accentuato sposterà in avanti la linguetta dello scarpone, di fatto “allontanandola” dallo sciatore che per appoggiarvisi, dovrà sbilanciarsi ancor più in avanti. Di contro, sarà molto più facile per lo sciatore appoggiarsi con il polpaccio al gambetto dello scarpone. Esercitare una pressione con la tibia sulla linguetta dello scarpone consente di caricare la spatola dello sci, al contrario se la pressione viene esercitata con il polpaccio sul gambetto dello scarpone, sarà la coda dello sci ad essere caricata.

Aumentare l’angolo di rampa, dunque, ci farà mantenere un assetto più basso, con angoli del ginocchio più chiusi, e tenderà a farci arretrare a fine curva ottenendo una risposta dello sci più brusca, avremo quadricipiti più affaticati e uno sci che entrerà in curva più difficilmente e che, in definitiva, farà più fatica a girare, a chiudere la curva.

Al contrario, se diminuiamo l’angolo di rampa ci troveremo ad assumere una posizione più alta, con l’angolo del ginocchio più aperto, saremo in grado di caricare la spatola dello sci in modo più semplice ed efficace, migliorando l’ingresso in curva. Lo sci girerà più facilmente e chiuderà la curva in modo più marcato.

Variare l’angolo delta dà risultati molto simili allo spostamento dell’attacco avanti o indietro. Spostando l’attacco in avanti riusciremo a deformare in modo maggiore la spatola dello sci, migliorando l’ingresso in curva, ma penalizzando l’uscita dove lo sci tenderà a girare di meno. E viceversa spostando l’attacco indietro. Dunque diminuire l’angolo delta equivale, o meglio dà un risultato simile, a spostare l’attacco in avanti, e viceversa.

Come si modifica l’angolo delta?

Modificare l’angolo delta non è semplice. In genere si agisce posizionando degli spessori tra l’attacco e la piastra. Tali spessori devono essere forati in modo apposito, perché devono poter essere attraversati dalle viti di fissaggio dell’attacco. Quando si montano vanno cambiate anche le viti, perché ne occorrono di più lunghe, per compensare l’altezza degli spessori. Insomma, si tratta di una modifica che sarebbe meglio far fare ad un addetto ai lavori, perché improvvisare potrebbe essere pericoloso. Non è nemmeno semplice reperire sul mercato tali spessori: di alcune marche si trovano anche online, ma non di tutte.

Quando ha senso modificare l’angolo delta?

Ogni attacco ha il suo angolo delta, dunque è importante comprendere che quando si passa da una marca di sci ad un altra, se l’attacco (come di norma accade) è diverso, bisogna mettere in conto che lo sci potrebbe avere un comportamento diverso non solo a causa della diversa struttura / geometria dello sci, ma anche perché l’attacco potrebbe avere un angolo delta sensibilmente diverso.

Non bisogna tuttavia farsi paranoie: le differenze riguardanti l’angolo delta, a meno che non siano davvero marcate, possono essere percepite solo da sciatori esperti, che passano decine di giornate sulla neve ogni anno. Difficilmente il turista medio, anche se evoluto, avrà la necessità di modificare l’angolo delta o troverà particolare beneficio dal farlo. Stiamo parlando di regolazioni “fini” molto importanti ad altissimo livello, trascurabili a livello basso e medio, e quasi trascurabili a livello alto. Tuttavia, se avete la possibilità di effettuare esperimenti, perché conoscete uno skiman che effettua questo tipo di misurazioni e di modifiche, sperimentare differenti angoli delta può sicuramente essere un’esperienza interessante, che vi consiglio di fare. Anche misurare l’angolo delta degli attacchi dei vostri sci può essere un’esperienza interessante, soprattutto se possedete diverse paia di sci, in modo tale da poter effettuare una comparazione. Potreste scoprire che il comportamento diverso dei vostri sci è causato più dall’attacco, che dallo sci stesso.

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