- come sono fatti gli scarponi da sci?
- il criterio di scelta
- flexindex
- numero
- volume (o last)
- come provare e scegliere lo scarpone
- VIDEO: LA SCELTA DEL NUMERO
- VIDEO: IL FLEX NON È UN PARAMETRO OGGETTIVO
- VIDEO: DIFFERENZA TRA UNO SCARPONE DA 500 EURO E UNO DA 200
- VIDEO: CONDIZIONAMENTO DEI PIEDI NELLO SCI
Gli scarponi da sci sono in assoluto l’elemento più importante dell’attrezzatura da sci, ben più importanti degli stessi sci: scegliere in modo opportuno lo scarpone da sci è quindi molto importante.
Uno sci “sbagliato” potrà ostacolare i vostri miglioramentoi rallentandoli, ma non vi provocherà mai del fastidio o addirittura del dolore. Lo scarpone lo farà eccome, se il vostro piede non vi si adatta.
Dal punto di vista tecnico, lo scarpone è l’elemento che collega il nostro corpo agli sci. Tramite lo scarpone trasmettiamo i movimenti allo sci ed è bene che questi movimenti vengano trasmessi con la sufficiente precisione, ma non solo: riceviamo anche dal terreno le informazioni necessarie per determinare qualità ed entità di questi movimenti. Uno dei movimenti fondamentali dello sci, il cosiddetto tipping, è complicato da eseguire se lo scarpone non è scelto in modo opportuno, soprattutto per quanto riguarda il numero e il cosiddetto “last“.
Per scegliere lo scarpone da sci bisogna anzitutto conoscerne le caratteristiche.
Come sono fatti gli scarponi da sci?
Gli scarponi da sci sono costituiti da un guscio di plastica, composto a sua volta di due pezzi: lo scafo e il gambetto.
Lo scafo è la parte inferiore, quella più rigida e che presenta uno spessore delle plastiche maggiore Il gambetto è la parte superiore, che arriva fino ad un’altezza pari a poco più della metà del polpaccio. Le due parti sono collegate tramite due viti poste lateralmente, e altre due o tre viti posteriormente, che impediscono qualunque movimento relativo, salvo ovviamente i movimenti causati da una deformazione elastica delle plastiche.
A seconda del tipo di plastica (più o meno rigida) e dello spessore della stessa, lo scafo può essere più o meno rigido. Il parametro che misura la rigidità dello scafo è il cosiddetto “flexindex” o semplicemente “flex“, un numero che varia (per gli adulti) da 60 a 150 e oltre. È molto importante capire che il flex non è un parametro oggettivo e quindi bisogna sempre fare molta attenzione prima di confrontare due scarponi diversi in base al flex dichiarato, perché spesso non sono valori confrontabili.
La scarpa (o scarpetta) è la calzatura imbottita in cui si infila il piede, e che viene a sua volta inserita all’interno del guscio in plastica. In tutti gli scarponi di fascia media e alta la scarpetta si può estrarre dal guscio, per asciugarla, lavarla ma anche per riuscire agevolmente ad indossare gli scarponi.
Lo scopo della scarpetta è quello di mantenere caldo il piede, e di trasmettere in modo efficace le forze dal piede al guscio. Ovviamente un’imbottitura molto pronunciata garantirà maggior termicità, ma minor precisione nella trasmissione delle forze, dunque con l’aumentare della performance dello scarpone troveremo scarpette sempre più sottili, anche se più morbide e di alta qualità. Le scarpette montate sugli scarponi di alta gamma hanno i laccetti come le normali scarpe. Tutte le scarpette possono essere termoformate, ovvero riscaldate a 50-60 gradi, rimesse negli scarponi che vanno stretti il più possibile (compatibilmente con il fastidio provato) e indossati finché non si raffreddano di nuovo (10-15 minuti circa). L’effetto del calore “modella” la scarpetta sul piede dello sciatore. Alcuni modelli hanno dei sistemi propri di termoformatura (come Il Fischer Vacuum), sappiate comunque che è un’operazione fattibile con qualunque scarpone nuovo e il risultato che si ottiene è una sorta di “invecchiamento” della scarpetta, che si modellerebbe da sola con l’utilizzo, solo che servirebbero 3-5 uscite sulla neve, durante le quali lo sciatore potrebbe avere a che fare con fastidiosi dolori. Con la termoformatura si “bypassa” questo adattamento sul campo.
I ganci degli scarponi da sci sono applicati sul guscio e ne modulano la chiusura. Il numero di ganci aumenta in base alla gamma: si parte da un solo gancio per gli scarponi per principianti, fino a 4 ganci degli scarponi per sciatori di livello medio e alto. Nella parte più alta dello scarpone è presente un laccio, che deve agire sulla linguetta dello scarpone, che si chiude grazie a un velcro. Questo laccio rappresenta, di fatto, il quinto gancio ed è molto importante per la performance tanto che molti atleti ne acquistano uno particolare (Il Booster), lanciato molti anni fa da Bode Miller.
Criterio di scelta
Molti sciatori concentrano le loro energie nella la scelta dello sci ideale, ignorando il fatto che in realtà è lo scarpone l’elemento dell’attrezzatura più critico, quello in grado di influenzare maggiormente la prestazione.
Le caratteristiche più importanti di uno scarpone, in ordine di importanza, sono:
- la lunghezza (cioè la taglia, il “numero”);
- il volume interno;
- la durezza (Il flex).
In linea di massima, salendo di gamma troviamo scarponi con una rigidità delle plastiche crescente, e con volumi decrescenti. Idealmente lo scarpone non dovrebbe consentire alcun movimento del piede al suo interno, al fine di trasmettere in modo preciso i movimenti allo sci. Uno scarpone rigido e con volumi ridotti, che sia particolarmente avvolgente, è funzionale a questo scopo. Ma c’è un piccolo problema: uno scarpone del genere non sarà di certo comodo. L’aumento della performance dello scarpone aumenta di pari passo con la sua scomodità.
Precisione e rigidità non sono tuttavia caratteristiche alle quali devono aspirare tutti gli sciatori: uno scarpone rigido e preciso consente una minor escursione di movimento della caviglia, di conseguenza richiede una postura migliore e una maggior precisione nei movimenti. In altre parole: uno scarpone performante perdona meno gli errori. Come per quanto riguarda gli sci, lo scarpone va scelto non troppo morbido e comodo, e nemmeno troppo duro e scomodo. Al contrario degli sci, tuttavia, solitamente gli sciatori tendono a prediligere un po’ troppo la comodità, trascurando la performance.
Flexindex
Il flex è un parametro che dipende dalla rigidità e dallo spessore delle plastiche. Uno scarpone con flex più elevato garantirà una maggior precisione nella trasmissione delle forze, ma anche una minor escursione dei movimenti della caviglia, in particolar modo in flesso-estensione.
Il flex si misura con un numero che va, mediamente, da 60 a 140, numeri più alti sono appannaggio esclusivo degli scarponi da gara, che fanno storia a sé anche per quanto riguarda il flex. A parità di flex, uno scarpone da gara è molto più rigido di un normale scarpone da pista. Dunque i seguenti valori valgono solo per gli scarponi da pista, quelli che nel gergo degli addetti ai lavori vengono chiamati “da negozio”.
È molto importante capire che il flex, come ho spiegato in questo video, non è un parametro oggettivo perché varia a seconda dell’azienda e del modello: uno scarpone da freeride 130 sarà meno rigido dello scarpone da pista 130 della stessa azienda, il quale sarà meno rigido di uno scarpone da gara 130. Scegliere lo scarpone da sci in base al flex ha comunque senso, perché il flex è in direttamente collegato alla tipologia di scarpone ovvero gli scarponi con flex elevato sono dedicati agli sciatori esperti e quindi avranno anche tutta una serie di caratteristiche (che vedremo in seguito) peculiari di uno scarpone per sciatori avanzati, e viceversa per gli scarponi dedicati agli sciatori principianti ed intermedi.
Questo è un criterio di massima per scegliere gli scarponi in base al flex:
- Sciatori esperti: 130-140
- Sciatori di medio livello: 90-110
- Principianti: 60-90
Numero (taglia)
Lo scarpone non è una normale cazatura, perché con gli scarponi ai piedi dobbiamo sciare, non camminare, e il numero andrebbe scelto di conseguenza. In genere si tende a scegliere scarponi un po’ troppo abbondanti, per paura di avere problemi di male ai piedi. Purtroppo in questo modo si rischia di rallentare i miglioramenti.
La taglia degli scarponi va scelta in base alle caratteristiche del piede. La lunghezza è il parametro più importante, e viene rapportata alla taglia utilizzando il sistema standardizzato Mondopoint, usato anche per le normali scarpe.
La misura degli scafi degli scarponi varia di cm in cm: i mezzi numeri di fatto non esistono, alcuni produttori differenziano il mezzo numero tramite l’utilizzo di una soletta più spessa, per ridurre il volume interno e adattare quindi lo scarpone a un piede più piccolo. Ti consiglio di guardare il mio video per comprendere come funziona questo metodo e come convertire i vari metodi di misurazione delle taglie delle calzature.
Il modo più preciso per scegliere la taglia è quello che prevede la misurazione del piede in millimetri. La misura va fatta in stazione eretta, a piede carico. Ci si posiziona con i talloni contro il muro, si identifica prima il piede più lungo, e di questo, il dito che sporge di più in avanti (in genere il medio), si fa un segno davanti al dito, quindi si misura la distanza dal muro.
Una volta identificata la lunghezza del nostro piede in mm, io consiglio di approssimare allo 0,5 inferiore. Se il nostro piede misura 278 mm o 280 mm o 282 mm, inizierei provando a calzare uno scarpone taglia 27,5 (275 Mondopoint). Ovviamente la scelta andrà poi fatta in base al nostro livello, ma il mio consiglio è di non andare mai oltre una taglia in più. In altre parole, se il nostro piede misura 264, o 260, o 258 mm, partirei con uno scarpone 25,5, e se risultasse essere troppo stretto non andrei comunque oltre la taglia 26,5 a meno di non essere principianti assoluti.
Su ogni scarpone è indicata la lunghezza dello scafo in mm, misura necessaria per consentire la regolazione dell’attacco. In genere viene indicata di fianco al tacco dello scarpone. Tale lughezza dovrebbe essere:
- 30-35 mm in più per la massima prestazione, ma il massimo fastidio;
- 40-45 mm in più per un buon compromesso tra comfort e prestazione;
- 50-55 mm in più per uno sciatore principiante.
Questi sono valori validi per gli scarponi da pista, per quelli da gara si possono ridurre di 5 mm.
Un altro parametro che possiamo utilizzare per capire se il numero dello scarpone è corretto è il confronto con il numero della nostra scarpa da ginnastica. Questo confronto non è semplice, perché il numero della scarpa è spesso indicato con il metodo EU, che è diverso dal Mondopoint perché prevede un “salto” da un numero all’altro minore di un cm.
In linea di massima, lo scarpone dovrebbe avere un numero:
- inferiore di due unità per la massima performance (e il massimo fastidio)
- inferiore di una unità per un buon compromesso tra performance e fastidio
- stesso numero per principianti
Tutto questo vale per gli scarponi da pista. Quelli da gara calzano più abbondante a parità di numero, e si può addirittura arrivare a 3 numeri in meno rispetto alla scarpa. Io calzo scarpe da ginnastica numero 45, e per sciare uno uno scarpone da gara 27.5 che corrisponde a un 42,5. Alcuni modelli 27,5 da pista non riesco a metterli, perché sono troppo stretti. Insomma, quando si arriva vicini al limite, non tutti i modelli di adatteranno al nostro piede e la scelta si complica un po’.
Volume (o last)
Il last, a differenza del flex, è un parametro oggettivo perché è la misura della larghezza dello scafo nel punto più largo (a circa metà dell’avampiede). Non fate assolutamente l’errore di misurarvi la pianta del piede, per poi scegliere il last di conseguenza, perché non è così che funziona. Un piede largo 110 mm può tranquillamente entrare in uno scarpone con last 95.
Gli scarponi più larghi in commercio hanno un last di circa 102 mm, che scende intorno a 98 mm per quelli più performanti. Uno scarpone da gara ha un last di 92 mm, dunque è molto, molto più stretto. Oggi sempre più produttori stanno proponendo scarponi “ibridi”, con last compreso tra 95 e 98, dedicati a quegli sciatori che vorrebbero qualcosa di più rispetto ai top di gamma da pista, ma senza arrivare agli estremi degli scarponi da gara.
Il last che viene indicato per ogni modello non è “fisso”, ma varia a seconda della taglia: il numero che viene indicato è relativo alla taglia 26,5. Per esempio, uno scarpone con last dichiarato pari a 98 mm, nella misura 27,5 avrà un last di circa 99 mm; nella misura 25,5 di circa 97 mm, ecc.
Come provare e scegliere lo scarpone
Ogni scarpone, così come ogni scarpa, calza in modo diverso, dipendentemente dalla forma che il produttore ha deciso di dare allo stampo e alla scarpetta. Il nostro piede si adatterà meglio a uno scarpone piuttosto che ad un altro, dunque la cosa migliore da fare, se non si è legati per altri motivi a una marca specifica, è quella di provare scarponi di marche differenti, per cercare di trovare quella che meglio si adatta al nostro piede.
Bisogna considerare che se prendiamo uno scarpone un po’ abbondante, calzeranno più o meno tutti bene, ma quando ci avviciniamo al numero “giusto” per ottenere una performance elevata, le differenze di calzata diventeranno più evidenti.
Il mio consiglio è quello di provare diversi scarponi della stessa tipologia, ma di marche differenti, e una volta che avremo identificato lo scarpone (o gli scarponi) che calzano meglio, teniamoli ai piedi per una decina di minuti, per capire quanto sono comodi realmente. Non fatevi spaventare dal fatto che le punte dei piedi toccano lo scafo, è normale che sia così, quando sciamo siamo forzati a una posizione con caviglia chiusa, il che fa retrocedere le punte dei piedi, allontanandole dallo scafo.
Uno scarpone nuovo, se scelto con il criterio della massima performance, è normalissimo che dia fastidio durante le prime ore di sci. Il fastidio, tuttavia, scomparirà non appena il piede si sarà adattato e la scarpetta non avrà iniziato a modellarsi.
Ciao Andrea, una domanda: uno scarpone di alta gamma, scomodità a parte, può causare problemi di apprendimento ad un principiante?
Uno sci di alta gamma ho capito che, come altri attrezzi sportivi, sarebbe difficile da gestire, impossibile da deformare, quindi controproducente.
Ma uno scarpone di alta gamma, last 96, flex 130, stretto e con scarpetta quasi racing, che fosse stranamente comodo ad un piede dalla pianta molto stretta avrebbe controindicazioni tecniche?
Te lo chiedo, perché, come per scarpe e scarponi da trekking ed alpinismo ho un piede “difficilissimo “.
Come scarpone da sci, anche provato abbondantemente in pista, mi son trovato incredibilmente a mio agio con un Salomon S Max Carbon 130, un guanto!
Ma so bene che non è un attrezzo per chi sta ancora affinando le curve con sci paralleli.
Come evitare errori con scarponi del genere?
Grazie!!!
Uno scarpone troppo rigido impedisce il movimento in flessione della caviglia e questo è sicuramente un problema per un principiante, tuttavia gli scarponi commerciali sono comunque piuttosto morbidi, anche se di alta gamma, dunque uno sciatore intermedio non dovrebbe avere problemi anche con uno scarpone molto performante, se si escludono ovviamente gli scarponi gara o simil gara. Anche perché alla peggio lo si può tenere allacciato al minimo o addirittura parzialmente slacciato.
Ho preso lo scarpone Atomic Hawx Ultra 130, nonostante il mio livello intermedio. E nonostante ogni tanto mi si “addormenta” il piede destro (tanto che devo sganciarlo), mi trovo bene. Tu lo ritieni commerciale vero? Grazie in anticipo e grazie per tutti i tuoi preziosi consigli.
Non è un gara ma per il tuo livello se tolleri il fastidio va benissimo
Ciao Andrea, complimenti per tutti gli articoli e tutti i video su YouTube,
dovrei ricomprare gli scarponi perché quelli attuali, nonostante la misura sia giusta, sono troppo larghi, premetto che ho un piede molto snello (26 scarsi di larghezza della pianta) con una caviglia e polpacci anche essi snelli, stavo valutando di acquistare degli Atomic Redster STI 110, li ho messi e per la prima volta, dopo tanti scarponi provati, mi sono sentito avvolgere alla perfezione tutto il piede (ho visto anche il video dove parli della classificazione degli scarponi sui siti dei loro rispettivi brand, citi Atomic propio per questa linea STI dedicata a donne o uomini con piedi snelli).
La mia indecisione sta nel flex, sono indeciso tra 110 e 130.
Sono uno sciatore intermedio, scio su tutte le piste, chiaramente non riesco a sciare come vorrei su piste molto ripide (nere) o comunque non come scio su piste blu o rosse, sto imparando ad sciare esclusivamente con le lamine in conduzione. Diciamo livello 5\6.
Ti chiedo un parere per questo, flex 110 o 130 secondo te?
Grazie mille!
Direi 110 a meno che non pesi più di 75 kg, in questo caso 130.
Ciao Andrea, secondo te per uno sciatore di livello L5 avanzato che vuole progredire fino a L6 sono adeguati degli scarponi con flex 120 (Lange) e last 100 mm oppure sono troppo morbidi e larghi di pianta? Grazie mille per la tua opinione. Ciao. Andrea
Sono già sufficienti però io una chance al 97mm la darei, almeno in negozio, giusto per provarli.
Mi considerano uno sciatore esperto….A Kronoplatz riesco a fare la silvester e la Hernegg in conduzione a velocità sostenuta anche nei tratti più ripidi
Scio da 5 anni con stockli laser sx 1.77 e con speedmachine 130.che avevo fatto allargare x dolori al malleolo interno
Adesso ho acquistato 130 pro….ma avevo meno sensibilità. Allora ho preso i nuovi speedmachine 130. Ma anche con questi ho meno capacità di deformare lo sci. Cioè…..ottimo su raggio medio lungo ma meno sul corto. A mio avviso avendo io scarpone 30.5 ed essendo 1.90 cm
Il gambale è alto e deformò benissimo e carico la punta dello sci a meno che sui nuovi Speed machine sia 130 che 130 pro allenti al minimo i due ganci alti….
Intendo dire che i vecchi 130 allentati dal tempo mi permettono una flessione maggiore che soprattutto su corto raggio mi permettono di caricare e fare presa sulla punta.
I nuovi 130 e 130 pro mi impediscono il carico sull anteriore come con i vecchi scarponi a meno che non allenti al minimo i ganci verticali.
Va in po’ meglio se sposto gli attacchi un centimetro e mezzo in avanti…
Puoi intenerire il gambetto rifilando una parte dello scafo (devi farlo fare da un esperto).