Abbigliamento da sci: guscio o giacca?

21 Lug 2021 | Abbigliamento sci

Lo sci è uno sport praticato all’aria aperta in un ambiente ostile dal punto di vista climatico, dove l’abbigliamento riveste un’importanza fondamentale.

L’abbigliamento da sci deve offrire un’adeguata protezione contro il freddo, ma contemporaneamente deve permettere allo sciatore di potersi muovere liberamente e non da ultimo, la termicità non deve essere eccessiva, per evitare un eccesso di sudorazione che paradossalmente può causare un infreddolimento quando lo sciatore smette di muoversi.

Oggi i capi sono diventati sempre più leggeri, pur mantenendo la termicità. La scelta va fatta in base al gusto personale e al budget a disposizione, l’unica scelta strategica da operare riguarda il numero di pezzi ovvero se scegliere l’opzione giacca o l’opzione guscio. Ma partiamo dal primo strato, ovvero l’intimo.

Intimo da sci

L’intimo da sci è un capo di abbigliamento fondamentale, perché è quello a contatto con la pelle.

È composto da due pezzi: maglietta e calzamaglia. In genere entrambi i capi sono attillati ed elasticizzati, composti da fibre sintetiche studiate per essere traspiranti, facilmente asciugabili, leggere e molto termiche. Ne esistono a collo alto e basso.

Sono indumenti piuttosto costosi (si può spendere fino a 40-50 euro per uno dei due capi), ma durano parecchi anni e possono essere utilizzati anche per altri sport invernali.

Conviene averne almeno due paia, per poterli ruotare durante le settimane bianche.

Giacca o guscio?

Come accennato in precedenza, già da molti anni sono sul mercato due tipi di giacche: quella tradizionale, la giacca a vento imbottita, e quella leggera, il cosiddetto “guscio“.

Le giacche a vento di moderna concezione non sono più le ingombranti e pesanti giacche di una volta (anche se esistono ancora), ma sono più leggere e sottili, vestono molto meglio e consentono una maggior libertà di movimento. Sono progettate per garantire una ottima protezione termica, dunque sotto di esse si può indossare un solo capo di abbigliamento, e quando è molto caldo, anche solamente l’intimo.

I cosiddetti “gusci” sono delle giacche molto sottili e leggere, composte solamente da uno strato antivento e nei capi più costosi, anche impermeabile. La protezione termica viene dunque affidata agli strati sottostanti, che possono sempre essere composti da un solo capo (ma più spesso sono due) oltre l’intimo. Di solito si opta per un altro strato attillato sopra all’intimo, e un capo più largo, come un piumino o un orsetto, subito sotto il guscio.

Le due soluzioni non sono poi molto diverse tra loro: la soluzione con guscio consente di modulare un po’ meglio la protezione termica in base alle condizioni ambientali, tuttavia scegliendo bene i capi da mettere tra l’intimo e la giacca a vento, e avendone 2-3 a disposizione con differente protezione termica, anche la soluzione tradizionale funziona molto bene,

In linea di massima la soluzione tradizionale costa meno (un buon guscio costa come una giacca, ma necessita di una spesa maggiore per gli strati sottostanti), garantisce maggior termicità, ma una minor aerodinamicità e minor libertà di movimento. La giacca imbottita è fondamentale per quegli sciatori (o più spesso sciatrici) particolarmente freddolosi, che non riuscirebbero a coprirsi in modo adeguato con un guscio, a prescindere da cosa mettono sotto.

La soluzione con guscio è più adatta per lo sciatore sportivo, che scia in modo energico e a velocità medio-alta, producendo molto calore e che quindi non ha bisogno di essere molto coperto, a patto però che non si fermi per troppo tempo rimanendo all’aperto, perché un abbigliamento leggero, abbinato a un corpo sudato, potrebbe causare problemi di freddo potenzialmente pericolosi.

Non a caso, i maestri di sci sciano con la giacca “tradizionale”, spesso molto imbottita: stando fuori tutta la giornata, spesso sciando in modo molto blando, e quindi producendo poco calore con l’attività fisica, hanno assoluto bisogno di un capo che sia molto termico. Quando escono per sciare, moltissimi maestri usano capi più leggeri, spesso con il guscio esterno.

Pantaloni o tuta da sci?

Le tute a salopette o addirittura intere che si vedevano negli anni 80 e 90 ormai non esistono più, oggi tutti i completi sono composti da pantaloni e giacca.

Per quanto riguarda i pantaloni, ne esistono diverse tipologie ma diciamo che il classico pantalone imbottito con le bretelle è quello che va per la maggiore. Questi pantaloni possono o meno essere elasticizzati, oggi la moda sta spingendo più verso quelli non elasticizzati.

Personalmente trovo la stragrande maggioranza dei pantaloni troppo imbottiti. Non riesco a non portarli senza la calzamaglia per una questione “tattile” e mi trovo quindi a sudare tantissimo, inoltre li sento molto pesanti e ingombranti e non mi trovo per niente bene come sensazione generale, mentre scio. Ormai da diversi anni ho iniziato a sciare con i pantaloni da scialpinismo, che sono molto più leggeri, ma essendo antivento nella parte anteriore, indossati su una calzamaglia non mi danno alcun tipo di problema anche con temperature molto rigide. Il vantaggio in termini di peso e mobilità è enorme.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *