La neve naturale non è meglio di quella artificiale!

16 Nov 2025 | Piste e Comprensori

Quando si trova neve “brutta” in pista si è soliti credere che sia colpa della natura della neve, e viene naturale “dare la colpa” alla neve artificiale. In realtà come spiegherò in questo articolo la colpa non è della natura della neve, ma da un altro fattore molto più importante: la temperatura.

Che differenza c’è tra la neve naturale e quella artificiale?

La differenza la si può notare molto semplicemente se si ha l’occasione di sciare quando i cannoni sparaneve sono in funzione, cosa che accade abbastanza di frequente soprattutto a inizio stagione. I cannoni creano cumuli di neve che poi verranno nei giorni successivi distribuiti sulla pista dai gatti delle nevi. Sciando su quessti cumuli si nota immediatamente che sono costituiti da neve molto compatta, diversissima rispetto alla neve fresca. La differenza sostanziale riguarda la densità, che si può esprimere in chilogrammi per metro cubo. Il ghiaccio puro pesa poco meno di 1000 kg per metro cubo, la neve naturale varia da 50 a 200 kg per metro cubo, mentre la neve artificiale si attesta intorno ai 500 kg per metro cubo. Tale differenza può sembrare enorme, ma in realtà bisogna considerare il fatto che non sciamo su neve fresca… Questa viene compressa dai gatti e dunque dopo essere stata lavorata e battuta, la densità della neve naturale si avvicina molto a quella della neve artificiale, di fatto annullandone le differenze. Certo, esistono altri fattori che le differenziano come la dimensione dei cristalli, ma tali differenze sono minime e influenzano in modo molto marginale la qualità della neve sulla quale sciamo.

Il fattore determinante è la temperatura

Quando troviamo nevi brutte, la colpa è sempre della temperatura, e in particolare del caldo. Le temperatura sopra lo zero fondono una parte della neve, che accumula acqua e aumenta la sua densità. Quando la fusione della neve è molto marcata si forma una vera e propria “pappa”, una neve morbida e pesante. Se di notte questa neve rigela diventa più dura e compatta, fino a diventare ghiacciata: tipicamente è quello che avviene a Marzo e Aprile.

Se al contrario la neve fonde solo in parte, a causa della temperature troppo alte ma non così alte come in primavera e soprattutto con l’irraggiamento solare del pomeriggio che non agisce in modo importante sul manto nevoso, tenderà a formare a formare cumuli di “granita“, una neve a grana grossa simile allo zucchero quando i grani sono fini, e al sale grosso quando sono più grossi. Il fenomeno è favorito dal fatto che la notte le temperature non scendono molto sotto allo zero: al mattino ci troveremo con un manto nevoso già compromesso, con la “granita” del giorno precedente che è stata distruibuita uniformemente dai gatti delle nevi, ma che non si è compattata a causa delle temperature alte. Questo fenomeno è tipico dei mesi di Febbraio e inizio Marzo, quando le temperature possono essere già elevate ma l’irraggiamento solare è ancora relativamente contenuto.

Quello che forse non tutti sanno è che questo fenomeno è reversibile: la neve “brutta” può tornare ad essere bella se persistono alcune giornate di basse temperature. In questa situazione, a grazie al fatto che la neve viene lavorata e battura quotidianamente dai gatti, nel giro di qualche giorno può ridiventare farinosa come le migliori nevi invernali.

La prossima volta che trovi nevi “brutte” non dare la colpa alla neve artificiale: la causa è al 99% la temperatura troppo alta.

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