Quando e perché rettificare (“spianare”) lo sci?

25 Ago 2021 | Manutenzione e Setup

come si usura la soletta degli sci?
come capire se la soletta è da rettificare?
quante volte si può rettificare la soletta?
quanto costa rettificare la soletta?
GUARDA IL VIDEO >>

L’operazione di rettifica della soletta è una delle opere di manutenzione che vanno periodicamente effettuate per mantenere la perfetta efficienza degli sci. Scopriamo perché viene eseguita, quando bisogna eseguirla, e quante volte si può sottoporre uno sci a questa operazione.

Durante la sciata la soletta scorre sulla neve, generando un attrito che, seppure abbastanza ridotto, è sufficiente per determinare una usura che si può presentare anche abbastanza velocemente, soprattutto se lo sciatore è in grado di generare pressioni importanti, e se si scia su nevi particolarmente abrasive come quelle artificiali, o ghiacciate.

Come si usura la soletta degli sci?

La soletta degli sci, che ha uno spessore di 1,2 mm, si può usurare in due modi principali: a seguito del contatto con oggetti estranei alla neve (rocce, rami, ecc) che possono essere presenti sulle piste, soprattutto se scarsamente innevate, oppure per normale usura, causata dall’attrito con la neve.

Quando incappiamo in un oggetto estraneo alla neve, in genere rocce mobili o fisse, presenti soprattutto quando c’è scarsità di neve, questi danneggiano la soletta provocando solchi più o meno profondi, che possono anche oltrepassare la soletta, che come abbiamo detto ha uno spessore di appena 1,2 mm. In questo caso la rettifica ovviamente non risolve il problema, perché per eliminare il segno bisognerebbe asportare una quantità di soletta eccessiva. Bisogna quindi prima riempire il solco colando al suo interno del polietilene fuso a caldo, e successivamente provvedere alla rettifica per livellare il materiale introdotto nel solco.

La normale usura per attrito consuma la soletta in modo lento e progressivo, invisibile ad occhio nudo nelle fasi iniziali. Tale usura dipende anche dal livello dello sciatore, ma comunque si concentra soprattutto vicino alle lamine, nella zona di maggior pressione ovvero nella zona sotto gli attacchi, dove è concentrato il peso dello sciatore. Questo tipo di usura, dunque, fa perdere la planarità alla soletta, che diventa gradualmente “bombata” ovvero la soletta risulterà essere più alta al centro e più bassa vicino alle lamine. Il comportamento dello sci ne risulterà alterato, tanto maggiormente quanto più l’usura sarà in stato avanzato.

Come capire se la soletta è da rettificare?

La soletta di uno sci di medio-alto livello ha sempre una impronta, ovvero una serie di piccoli intagli della profondità di 50 micron (5 millesimi di millimetro, o 0,5 decimi di millimetro), disposti in modo tale da generare un disegno (in diagonale, a lisca di pesce, ecc). L’usura della soletta può portare alla scomparsa di questi intagli, ovviamente non su tutta la superficie della soletta, ma solo nelle zone in cui questa usura è più marcata, sotto all’attacco.

Quando si verifica la “cancellazione” dell’impronta, la soletta è sicuramente da rettificare. Sarebbe meglio farlo anche prima, cercando di capire quando l’impronta inizia ad essere cancellata, senza arrivare alla scomparsa definitiva.

Quante volte si può rettificare la soletta?

La rettifica della soletta comporta l’asportazione di materiale e ovviamente non si può fare infinite volte, perché come abbiamo visto la soletta è spessa appena 1,2 mm.

Tuttavia, bisogna anche rendersi conto del fatto che una rettifica ben fatta va semplicemente a ripristinare la planarità della soletta, ovvero riporta tutta la soletta al livello delle parti più usurate. Usura causata dal normale utilizzo. Insomma, siamo noi, mentre sciamo, ad usurare la soletta, non la rettifica!

Se ci limitiamo ad asportare materiale per una profondità di poco superiore a quella dell’impronta, per esempio 70 micron, rettificando lo sci 10 volte avremmo superato di poco la metà dello spessore della soletta.

Quindi via libera all’esecuzione di più rettifiche durante la stagione? Sì, ma solo se la rettifica è ben eseguita: ovvero se lo skiman si limita a riportare la soletta in planarità, senza andare oltre. Per fare questo occorre una maggior sensibilità e più tempo, perché occorre fare più passaggi progressivi nella macchina di rettifica, per capire quando è il momento di dire basta e smettere di asportare materiale.

È molto più semplice e veloce per lo skiman fare pochi passaggi, profondi, aumentando il rischio di asportare più materiale del dovuto, accorciando così la vita dello sci.

Insomma, se porto in rettifica uno sci con l’impronta che sta iniziando a scomparire, uno skiman accorto asporterà solo qualche micron in più rispetto allo spessore dell’impronta (cioè 60-70 micron), ma uno meno accorto potrebbe asportarne molti di più. Risultato: dallo skiman accorto potrò portare 10 volte a rettificare lo sci, senza grossi problemi, da quello meno accorto solo 5. Una bella differenza.

Quanto costa rettificare la soletta

Quando si rettifica la soletta poi bisogna anche ripristinare l’impronta. Tutto questo va effettuato con macchine a controllo numerico molto sofisticate e costose: insomma è una operazione che va effettuata in laboratorio, non esiste il fai da te. Sono operazioni di manutenzione straordinaria che vanno effettuate solamente una o due volte l’anno, dunque diciamo ogni 10-20 giornate di sci, dipendentemente dall’abrasività della neve che dipende tantissimo dal fatto di sciare su neve naturale o artificiale.

Il costo di questa operazione, che include anche il rifacimento degli angoli di tuning e del fianco, e della sciolinatura, può variare da 30 a 60 euro a seconda dello skiman e del tipo di impronta che si decide di effettuare.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *