Come si regolano gli attacchi

23 Nov 2024 | Attrezzatura sci, Sicurezza

L’attacco da sci è il dispositivo che consente di collegare lo scarpone allo sci. È composto da un puntale, nel quale si inserisce la punta dello scarpone, e da una talloniera, che ospita il tacco dello scarpone ed è la sede del meccanismo di aggancio e sgancio dello scarpone.

attacco da sci

Funzione dell’attacco

L’attacco da sci deve garantire allo sciatore che lo sci rimanga sempre collegato durante la normale sciata, ma deve aprirsi e consentire la perdita dello sci in caso di sollecitazione anomala, in grado di causare un danno alle ossa e/o alle articolazioni dello sciatore. In genere tali sollecitazioni avvengono durante le cadute, e nella maggioranza dei casi riguardano le torsioni, causate da urti laterali della neve sugli sci, oppure le flessioni in avanti, causate da forze di ribaltamento a loro volta causate da uno sbilanciamento in avanti dello sciatore.

Regolazione dell’attacco

Gli attacchi possono sganciarsi in due modi: il puntale è in grado di far fuoriuscire la punta dello scarpone lateralmente, spesso tramite due alette mobili incernierate al corpo del puntale; la talloniera si può aprire con lo stesso meccanismo che consente il normale aggancio e sgancio. La forza necessaria per aprire il puntale e la talloniera e consentire quindi lo sgancio sono regolate tramite molle, il cui precarico è modificabile agendo su due viti poste sul puntale e sulla talloniera, rispettivamente, in genere in posizione longitudinale e accessibili dalla parte anteriore del puntale, e posteriore della talloniera.

La norma DIN

Gli attacchi possono essere o meno costruiti in base alle regole determinate dalla norma DIN (un ente di certificazione tedesco), in genere tutti gli attacchi da pista aderiscono a questa normativa. La norma DIN stabilisce una scala graduata (che negli attacchi per sciatori ricreativi va indicativamente da 3 a 13), che associa ad ogni numero della scala la forza necessaria per aprire l’attacco. In questo modo uno sciatore sa che regolando attacchi diversi a un certo numero DIN avrà la garanzia che i due attacchi si comporteranno allo stesso modo.

Come si determina il numero DIN

Per determinare il numero DIN esiste un’altra normativa, la ISO 11088, che in base a 4 parametri oggettivi e un parametro soggettivo consente di ricavare il numero DIN al quale lo sciatore dovrà regolare l’attacco.

I parametri oggettivi sono l’altezza, il peso, l’età e la lunghezza dello scarpone. I primi due sono intuitivi da comprendere (maggiore il peso e l’altezza, maggiore sarà il DIN). Per quanto riguarda l’età, si è visto che gli sciatori con età maggiore di 50 e minore di 10 anni presentano una resistenza della tibia inferiore rispetto al resto della popolazione, e quindi dovrebbero abbassare il DIN di conseguenza. La lunghezza dello scarpone influisce sul DIN perché modifica il braccio di leva della forza che agisce sul puntale, e che lo fa aprire. A parità di questa forza, uno scarpone più lungo genererà un momento torcente sulla tibia maggiore, essendo maggiore il braccio di leva, il DIN andrà quindi diminuito all’aumentare della lunghezza dello scarpone.

Il parametro soggettivo riguarda il livello dello sciatore: sciatori più esperti sono in grado di generare forze maggiori, a causa della maggiore velocità e del maggior vincolo dello sci con la neve, e di conseguenza dovranno aumentare il DIN per evitare aperture indesiderate dell’attacco, durante la normale sciata. La norma DIN prevede tre tipologie di sciatori: principiante, intermedio e avanzato, ma poi consente anche di apportare ulteriori fattori correttivi. Uno sciatore che pesa 78 kg, alto 176 cm e con uno scarpone lungo 315 mm (sono i miei dati antropometrici) dovrà, secondo le norme DIN, regolare l’attacco a 4-5 se principiante, a 6 se intermedio, a 7 se avanzato, e a 8.5 se esperto. Se utilizzassimo i livelli della scuola italiana sci, potremmo dire che un livello 1 (totale principiante) regolerà l’attacco a 4, un livello 3 a 5, un livello 4 a 6, un livello 5 a 7 e un livello 6 a 8.5. Il livello 7 non è contemplato dalla norma DIN, che non copre la categoria degli sciatori agonisti, come espressamente indicato dalla norma. Personalmente, infatti, io (sciatore di livello 7) tengo gli attacchi a 9.5.

Numeri DIN nelle competizioni

Nelle competizioni le sollecitazioni aumentano enormemente, e i valori DIN di conseguenza sono molto superiori. Personalmente tengo gli sci da slalom gigante regolati a 13, mentre gli atleti professionisti utilizzano numeri ancora superiori, che possono in alcuni casi arrivare a 20 o più.

Come CALCOLARE il numero DIN

Idealmente dobbiamo regolare gli attacchi al numero DIN più basso, che non comporti aperture accidentali dell’attacco. Consiglio senz’altro di rivolgersi ad un professionista, per esempio lo skiman al quale affidiamo la manutenzione dei nostri sci. Come abbiamo visto, si parte dai nostri dati antropometrici per poi ipotizzare il nostro livello. La stragrande maggioranza degli sciatori ricadono nei due livelli 4 e 5, dunque non sarà difficile trovare il nostro numero DIN ideale, che sarà compreso tra due numeri consecutivi: nel caso di uno sciatore con le mie caratteristiche antropometriche, tra 6 (livello 4) e 7 (livello 5).

Online esistono molti calcolatori che consentono di ricavare autonomamente il numero DIN. Ve ne propongo due: il primo prevede 3 livelli di sciatori, il secondo 5 livelli.

In caso di perdita accidentale dello sci durante la normale sciata, si può valutare l’aumento di mezzo punto di DIN, ma solo se la perdita è avvenuta in condizioni realmente normali di sciata. In caso di urto causato da un avvallamento o da una buca, magari presi in modo improvviso e senza preavviso, è meglio lasciare tutto così com’è, perché forse l’attacco è bene che si sia aperto in questa occasione del tutto eccezionale.

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