- solette riscaldate tramite reazione chimica
- calzini riscaldati elettricamente
- solette e scarpette riscaldate elettricamente
Già da diversi anni esistono sul mercato diversi sistemi di riscaldamento per gli scarponi da sci, nati per evitare il problema del freddo ai piedi, che affligge numerosissimi sciatori. Sciare con i piedi freddi può essere un problema accettabile per alcuni, ma per altri diventa insopportabile e visto che le giornate sugli sci non sono mai abbastanza, rovinarne anche solo una a causa del freddo ai piedi è un vero peccato.
Ho già parlato di freddo ai piedi nello sci e di come si può risolvere, o almeno limitare, questo problema, in questo articolo parlerò delle soluzioni più drastiche, che prevedono di utilizzare dei sistemi di riscaldamento attivi.
Questi sistemi si dividono in due categorie, quelli che generano il calore tramite reazioni chimiche, e quelli elettrici. Questi ultimi si differenziano in modo ulteriore in base al fatto che venga riscaldata la soletta dello scarpone, oppure il calzino. In tutti i casi ci sono dei pro e dei contro.
Solette riscaldate tramite reazione chimica
Si tratta di solette contenenti sostanze chimiche che, quando vengono messe a contatto con l’aria, sviluppano una reazione chimica esotermica, ovvero producono calore, aumentando la propria temperatura.
Si posizionano all’interno della scarpetta dello scarpone, sopra alla soletta già presente, oppure in sostituzione ad essa. I modelli migliori mantengono il calore generato fino a 5 ore, consentendo di mantenere il piede caldo per tutta la giornata di sci, salvo per quegli sciatori che rimangono sulle piste dall’apertura fino alla chiusura: alcuni modelli promettono 8 ore di durata, ma sono davvero pochi quelli che mantengono questa promessa.
Queste solette riscaldate hanno due contro di non poco conto. Il primo riguarda lo spazio occupato all’interno della scarpetta: se lo sciatore indossa scarponi abbondanti come taglia, questo non è in genere un problema, perché la soletta troverà spazio all’interno della scarpetta, senza impedire l’accesso del piede e senza peggiorare il confort. Se invece lo sciatore indossa uno scarpone performante, con un last ridotto, e della misura giusta, la soletta riscaldata, anche sostituendola con quella originale, potrebbe essere troppo ingombrante e rendere lo scarpone troppo stretto.
Il secondo svantaggio è dovuto al fatto che queste solette sono usa e getta. Il costo è mediamente di 3 euro, dunque non tantissimo, ma se le giornate sugli sci sono tante, potrebbe diventare poco conveniente utilizzare questi prodotti.
Calzini riscaldati elettricamente
I calzini scaldati elettricamente sono calze attraversate da una resistenza elettrica inglobata nel tessuto, collegata a un pacco batterie ricaricabili, in grado di alimentarla per tutta la giornata.
Il vantaggio di questi calzini riscaldati è il fatto di essere indipendenti dallo scarpone, ciò è molto utile per chi li vuole utilizzare con calzature differenti (possono anche essere utilizzati con scarponcini da montagna o anche con le normali scarpe.
Lo svantaggio è simile a quello delle solette riscaldate viste in precedenza: questi calzini hanno uno spessore importante, che potrebbe non adattarsi a uno scarpone performante e preciso. Inoltre, essendo fatti di tessuto, hanno una vita sicuramente più limitata rispetto alle solette riscaldate elettricamente che vedremo in seguito.
Il costo nel caso dei calzini riscaldati lievita parecchio, passando da 50 euro per i prodotti meno raffinati (sconsigliabili), fino a 150 o più euro per i prodotti più sofisticati.
Solette e scarpette riscaldate elettricamente
Le solette riscaldate elettricamente sono senz’altro la soluzione migliore per chi vuole risolvere per sempre il problema del freddo ai piedi. L’unico svantaggio riguarda l’impossibilità di spostare il sistema da uno scarpone all’altro in modo rapido.
Esistono due tipi di sistemi: le solette riscaldate, e gli impianti da installare nella soletta originale dello scarpone.
Le solette riscaldate sono attraversate da fili elettrici che alimentano una resistenza posizionata di solito i corrispondenza dell’avampiede. L’impianto è alimentato da un pacco batterie che può essere alloggiato posteriomente allo scarpone. Sul pacco batterie in genere c’è un pulsante grazie al quale è possibile regolare la potenza erogata e il relativo calore generato dalla resistenza. La durata è di alcune ore, ovviamente i sistemi più costosi sono quelli che più facilmente mantengono le ore di riscaldamento promesse. Questi sistemi hanno lo stesso svantaggio delle solette riscaldate viste in precedenza: potrebbero non adattarsi agli scarponi performanti o da gara. Le solette sono fornite in taglia unica, e vanno poi tagliate della dimensione giusta per essere alloggiate nello scarpone.
Il sistema più versatile in assoluto è quello che prevede l’installazione del circuito elettrico e della resistenza sulla scarpetta originale dello scarpone. Questi sistemi sono adattabili a qualunque tipo di scarpone, anche a quelli da gara. Richiedono un minimo di lavoro che però può essere svolto da chiunque: bisogna praticare una incisione sulla scarpetta in corrispondenza del tallone, per far passare i fili dentro la scarpetta. La resistenza va incollata sotto la soletta, in corrispondenza dell’avampiede.
Da qualche anno esistono anche le solette riscaldate in versione wireless, con le batterie incorporate nella soletta. Molto comode ma più ingombranti delle normali solette, inadatte quindi a scarponi particolarmente precisi o da gara.
Le solette riscaldate hanno un costo molto variabile, tuttavia quelle di qualità non costano meno di 120 euro, fino a 180 o più, batterie incluse.
0 commenti